L'organizzazione della vita quotidiana della Casetta è di tipo familiare  e propone attività, di studio e di tempo libero, organizzate nel rispetto dei normali ritmi di vita dei bambini, assicurando la più ampia integrazione sociale. Il Funzionamento della Casa Famiglia è garantito per l'intero arco dell'anno.

Per quanto attiene alle prestazioni, la Casa Famiglia garantisce il soddisfacimento dei bisogni primari ed assistenziali dei bambini:  

alloggio in ambiente protetto, confortevole e pulito; somministrazione di almeno 4 pasti che rispondano alle esigenze dietetiche dell'età e a specifiche individuali (di tipo medico o religioso);

assistenza tutelare qualificata diurna e notturna;

cura dell'igiene personale, dell'abbigliamento e dell'ambiente di vita;

Attività sportiva nel territorio e nel Campetto polisportivo polivalente della Casa; attività ludica in spazio verde attrezzato nel giardino della Casa;

interventi finalizzati al trattamento dell'evento traumatico e/o problematico;

interventi volti a favorire lo sviluppo armonico nelle sue componenti fisiche, affettive, emotive, cognitive e sociali;

servizio navetta per i bambini ospiti; servizio navetta fino ai mezzi pubblici per i familiari in visita; eventuali prestazioni di figure professionali specializzate e di mediatori culturali, in caso di esigenze specifiche.

Modalità di coordinamento con la rete dei Servizi territoriali

La permanenza dei bambini ospitati presso la Casetta Lauretana è da considerarsi una fase importante e delicata di un percorso più lungo che ha come obiettivo l'inserimento graduale dei bambini nel più ampio contesto territoriale. Al fine di evitare il rischio di costruire un'isola felice che paradossalmente potrebbe riproporre un isolamento e un'emarginazione di cui il bambino è già stato in qualche modo protagonista, è di fondamentale importanza realizzare rapporti con le realtà territoriali, siano esse istituzioni pubbliche o del privato sociale.

La Casa Famiglia è pensata come un servizio del territorio, non isolata dal contesto territoriale con il quale ha rapporti di reciprocità. Attraverso l'attivazione di volontari e operatori si cercherà di costruire intorno alla Casa Famiglia una comunità di persone e di famiglie che la sostengano e che attraverso essa possano avviare un percorso di solidarietà che moltiplichi le risorse e diventi un ambito di condivisione e di crescita. Famiglie e singole persone affiancheranno la Casetta nel percorso di crescita dei minori, offrendosi come adulti in diversa misura significativi con i quali instaurare relazioni utili e fare esperienze interessanti in contesti differenti ed educativi. Importante per i bambini è anche la possibilità di partecipare ad attività sportive o ludiche nel tempo libero. Particolare risalto meritano in questo contesto le opportunità ludiche e formative offerte dalle forme associative per bambini e ragazzi presenti nel territorio.

Sarà compito degli educatori creare opportunità e promuovere azioni di incontro che facilitino le relazioni fra coetanei. Questi rapporti, se significativi sul piano educativo, possono integrarsi con gli obiettivi della Casa Famiglia. Una particolare attenzione sarà riservata al rapporto con la scuola per l'importanza che questo ambito riveste nella vita quotidiana dei bambini. L'affiancamento degli educatori al bambino nel suo impegno scolastico giornaliero e la positiva e costante collaborazione con gli insegnanti avranno l'obiettivo di facilitare l'inserimento scolastico del ragazzo. Gli educatori della Casa Famiglia collaborano costantemente con i Servizi Sociali territoriali di riferimento del bambino anche relativamente all'elaborazione di un Progetto socio-educativo attraverso incontri periodici finalizzati a: aggiornare la situazione del bambino verificare il percorso progettuale valutare i bisogni, quali il sostegno psicologico, scolastico, terapeutico concordare le modalità relazionali con la famiglia di origine.

Riferimenti legislativi fondamentali

Deliberazione della Giunta Regionale n.2699/1998 Primi adempimenti relativi agli indirizzi e alle direttive nei confronti degli Enti locali per lesercizio delle funzioni conferite ai sensi delle leggi regionali 05/03/1997 nn. 4 e 5 in materia di assistenza sociale

Legge n.328/2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali Decreto Ministro per la Solidarietà Sociale n.308/2001 Requisiti minimi strutturali ed organizzativi per lautorizzazione allesercizio dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale, a norma dellart.11 della legge 08/11/2000 n.328

Legge Regionale n.41/2003 Norme in materia di autorizzazione all'apertura ed al funzionamento di strutture che prestano che prestano servizi socio-assistenziali.

Regolamento regionale n.2/2005 Regolamento di attuazione dellart.2 della legge regionale 12/12/2003 n.41. Modalità e procedure per il rilascio dell'autorizzazione all'apertura e al funzionamento delle strutture che prestano servizi socio-assistenziali.

Deliberazione della Giunta Regionale n.1305/2004 Autorizzazione allapertura ed al funzionamento delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale che prestano servizi socio-assistenziali.

Requisiti strutturali e organizzativi integrativi rispetto ai requisiti previsti dallarticolo 11 della L.r.41/2003.

I Servizi Sociali saranno immediatamente informati di eventuali fatti riguardanti i bambini affidati, ed inoltre periodicamente saranno inviate relazioni sull'intervento educativo e sui risultati conseguiti.

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